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Pagamento diretto integrazioni salariali: gestione IBAN non corretti

Nell’ambito delle procedure di liquidazione delle prestazioni di integrazione salariale a pagamento diretto sono stati rilevati alcuni errori nei dati comunicati, che contribuiscono a ritardare la liquidazione dei trattamenti integrativi.

A seguito di ciò, l’Inps, con il messaggio n. 1904/20, allegato, ha comunicato che per evitare di richiedere all’azienda o all’intermediario di correggere l’errore riscontrato, con conseguente allungamento dei tempi per l’erogazione della prestazione, vista la situazione emergenziale in atto, il pagamento verrà effettuato attraverso l’utilizzo del bonifico domiciliato.

Pertanto, nei casi di IBAN non corretti o non validati dal circuito bancario o di Poste Italiane (codice fiscale associato all’IBAN diverso da quello del beneficiario della prestazione), l’operatore di Sede procederà alla variazione della modalità di riscossione, annullando il codice IBAN non corretto sul modello SR41, valorizzando l’erogazione della prestazione mediante pagamento con bonifico domiciliato presso Poste Italiane.

Tale soluzione consentirà al lavoratore interessato, previa comunicazione tramite SMS di notifica del pagamento e di liquidazione inviata da POSTEL al suo indirizzo di residenza/domicilio (comunicato dal datore di lavoro nel mod. SR41), con la quale potrà riscuotere l’integrazione salariale in qualsiasi ufficio postale del territorio nazionale, presentando un documento di identità e uno attestante il codice fiscale.

Nel caso in cui il lavoratore non riceva, in tempi ristretti, la comunicazione da POSTEL, potrà accedere, tramite il portale informatico dell’Inps, al “Riepilogo pagamenti” del servizio “Fascicolo previdenziale del cittadino”, per verificare e stampare il pagamento disposto e quindi esibirlo all’ufficio postale.

Per i pagamenti relativi alle successive mensilità, resta comunque ferma la possibilità di potersi avvalere dell’accredito diretto sul conto corrente, purché gli strumenti di riscossione risultino correttamente intestati/cointestati, comunicando il nuovo codice IBAN al proprio datore di lavoro, che avrà cura di inserirlo nei relativi SR41 da trasmettere all’Istituto.

Riferimenti:
Confindustria Umbria
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