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Covid-19. Congedo straordinario per i genitori dipendenti in caso di sospensione dell’attività didattica in presenza

L’Inps, con la circolare n. 2/2021 (allegata), ha fornito prime istruzioni in merito alla fruizione del congedo straordinario previsto dall’articolo 22-bis, commi 1 e 3, del DL n. 137/2020, convertito con modificazioni dalla Legge n. 76/2020, a favore dei genitori lavoratori dipendenti, rispettivamente, nei seguenti casi:

Nel riepilogare la normativa adottata sulla materia nel corso dell’emergenza, l’Istituto ha precisato, in particolare, quanto segue.

Congedo straordinario per i genitori in caso di sospensione dell’attività didattica in presenza nelle scuole secondarie di primo grado (art. 22-bis, comma 1)
Destinatari del beneficio sono i soli genitori lavoratori dipendenti, anche affidatari o collocatari di figli, con esclusione quindi dei lavoratori autonomi e di quelli iscritti alla Gestione separata.
Il congedo può essere fruito da uno solo dei genitori oppure da entrambi, ma non negli stessi giorni, per i periodi di sospensione dell’attività didattica in presenza ricompresi all’interno del periodo e nelle zone individuate nell’Ordinanza del Ministro della Salute, per i periodi non antecedenti al 9 novembre 2020 (data di entrata in vigore del DL n. 149/2020[1]).
Per i giorni di congedo fruiti coperti da contribuzione figurativa, è riconosciuta al genitore un’indennità pari al 50% della retribuzione, calcolata secondo quanto disposto dall’art. 23 del d.lgs. n. 151/2001 (con eccezione del comma 2) per il congedo maternità.

Per poter fruire del congedo, il genitore richiedente deve essere in possesso di tutti i seguenti requisiti:
a) avere un rapporto di lavoro dipendente in essere. Qualora il rapporto di lavoro termini o venga sospeso durante la fruizione del congedo, le giornate successive alla cessazione o sospensione non possono essere indennizzate. Per tali motivi il genitore deve tempestivamente informare l’Istituto dell’avvenuta modifica del rapporto lavorativo;
b) essere impossibilitato a svolgere lavoro in modalità agile;
c) il figlio, per il quale si fruisce il congedo, deve frequentare la classe seconda o terza della scuola secondaria di primo grado[2] per la quale sia stata disposta la sospensione dell’attività didattica in presenza, come sopra specificato.

Si ricorda che in assenza anche di uno solo dei requisiti di cui ai precedenti punti b) e c), posto che il requisito di cui al punto a) deve sempre sussistere, fino al 31 dicembre 2020 era possibile fruire del congedo di cui all’art. 21-bis del DL n. 104/2020, come modificato dal DL n. 137/2020 (“congedo per sospensione dell’attività didattica del figlio convivente minore di anni 14”), secondo le indicazioni fornite con la circolare Inps n. 132/2020 (cfr. notizia del 24 novembre 2020).

Si evidenzia che per la fruizione del congedo in esame non è necessario il requisito della convivenza del genitore con il figlio per cui si chiede il congedo, richiesto invece per la fruizione del predetto “congedo per sospensione dell’attività didattica del figlio convivente minore di anni 14”.

Ai fini della corretta individuazione del congedo di cui poter fruire in caso di sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio, in allegato alla circolare è riportata una tabella sinottica (Allegato n. 1), comparativa dei congedi indennizzati di cui all’articolo 21-bis del DL n. 104/2020, con il congedo di cui all’articolo 22-bis, comma 1, del DL n. 137/2020.

Non è possibile fruire del congedo:

Congedo straordinario per genitori di figli con disabilità grave (art. 22-bis, comma 3)
Il congedo indennizzato può essere fruito dai genitori lavoratori dipendenti, anche affidatari o collocatari, per astenersi dal lavoro in tutto o in parte durante il periodo di sospensione dell’attiva didattica in presenza di scuole di ogni ordine e grado o la chiusura di centri diurni a carattere assistenziale di figli con disabilità in situazione di gravità. Sono pertanto esclusi sia i lavoratori autonomi, sia i genitori iscritti alla Gestione separata.
Tale beneficio si configura come una misura a valenza nazionale ed è riconosciuto indipendentemente dallo scenario di gravità e dal livello di rischio in cui è inserita la regione dove è ubicata la scuola o il centro di assistenza.

Per poter fruire del congedo, il richiedente, oltre che essere in possesso dei requisiti di cui ai punti a) e b) sopra richiamati, deve essere genitore di un figlio riconosciuto disabile in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della Legge n. 104/1992, iscritto a scuole di ogni ordine e grado o ospitato in centri diurni a carattere assistenziale per le quali sia stata disposta la sospensione dell’attività in presenza, a seguito di provvedimento adottato a livello nazionale, locale o dalle singole strutture scolastiche. Non è invece richiesta la convivenza con il figlio per cui si richiede il congedo.

Il congedo può essere fruito per i giorni ricompresi all’interno del periodo di sospensione dell’attività in presenza della scuola o del centro di assistenza e comunque per periodi non antecedenti al 9 novembre 2020.
Il congedo può essere richiesto per tutto il periodo o per una parte dello stesso da entrambi i genitori che possono alternarsi nella fruizione, ma mai negli stessi giorni per lo stesso figlio.
Per i giorni di congedo fruiti è riconosciuta al genitore un’indennità pari al 50% della retribuzione, calcolata come sopra riportato.

In relazione alle condizioni dell’altro genitore, non è possibile fruire del congedo in argomento:

La fruizione del congedo in esame è invece compatibile:

Nel precisare che le istruzioni relative alla presentazione della domanda dei congedi in esame saranno successivamente fornite con apposito messaggio, l’Inps evidenzia che l’istanza potrà riguardare anche periodi di astensione antecedenti alla data di presentazione della stessa, purché non antecedenti il 9 novembre 2020 e, per il congedo di cui al comma 1, purché anche ricompresi all’interno del periodo individuato nell’Ordinanza del Ministro della Salute.

La domanda dovrà essere presentata esclusivamente in modalità telematica tramite:

Per ulteriori dettagli si rinvia alla circolare Inps, in particolare per quanto riguarda la compilazione delle denunce contributive per i datori di lavoro privati e per il relativo conguaglio.

Note:

[1] L’articolo 22-bis è stato introdotto dalla legge n. 176/20 che ha recepito le disposizioni contemplate dall’art. 13 del DL n. 149 del 9 novembre 2020, intervenuto sulla materia, disponendone l’abrogazione, ferma restando la validità degli atti e dei provvedimenti adottati e fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del decreto stesso.
[2] Non sono contemplati i figli frequentanti la prima classe della scuola secondaria di primo grado, poiché, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, lettera f), del Dpcm del 3 dicembre 2020, il primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado è stato escluso dall’obbligo della modalità a distanza.

Riferimenti:
Area Relazioni Industriali – sindacale@confindustria.umbria.it
Domenico Taschini – T. 075 5820229 – C. 334 6084318 – taschini@confindustria.umbria.it
Cristiano Di Berardino – T. 0744 443412 – C. 338 6586066 – diberardino@confindustria.umbria.it
Luca Bartolucci – T. 075 5820223 – C. 334.6389785 – bartolucci@confindustria.umbria.it