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ArtBonus. La Sezione di Orvieto contribuisce al restauro delle antefisse etrusche di Orvieto
Mercoledì 4 giugno 2025 presso il Museo Archeologico Nazionale di Orvieto è stato presentato il risultato del progetto Meraviglie recuperate. Il restauro delle antefisse etrusche di Orvieto, una iniziativa che ha visto la collaborazione tra i Musei Nazionali di Perugia-Direzione regionale Musei nazionali Umbria e Confindustria Umbria-Sezione Territoriale Orvieto, nell’ambito delle iniziative ArtBonus.
Il progetto ha visto la partecipazione di dodici aziende del territorio, che hanno contribuito attraverso la piattaforma ArtBonus al restauro proposto dal Museo: una straordinaria partecipazione che dimostra, ancora una volta, come la conservazione e valorizzazione dei beni culturali possa costituire un obiettivo delle comunità locali.
In questa ottica di collaborazione tra istituzioni, oltre al presidente della Sezione Territoriale Orvieto di Confindustria Umbria, Michele Basili, alla presentazione è intervenuta la Sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, che ha risposto all’invito del Direttore dei Musei Nazionali dell’Umbria, Costantino D’Orazio e del Direttore scientifico del Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, Giorgio Rocca.
LE TRE ANTEFISSE RESTAURATE
Le decorazioni architettoniche in terracotta rinvenute a Orvieto testimoniano il livello raggiunto dalla rinomata scuola di lavorazione del materiale presso Volsinii, l’antica Orvieto etrusca.
L’originalità del linguaggio artistico degli artigiani locali si evidenzia soprattutto nei templi di Vigna Grande, San Leonardo, Belvedere, Campo della Fiera e Cannicella – i cui reperti sono in larga parte conservati in questo muse – ripetutamente rinnovati secondo le nuove mode. Dal V secolo Volsinii si fa centro propulsore dei modelli della classicità attica, mediati dal mondo magnogreco.
Per quanto riguarda le tre antefisse recentemente restaurate grazie ad un progetto Art Bonus finanziato da aziende aderenti a Confindustria Umbria – Sezione Territoriale Orvieto, gli esemplari A e B (fine IV-inizio III sec a.C.), con testa nascente da cespo d’acanto, sono da annoverare tra le innovazioni artistiche delle botteghe di Volsinii, che restano attive fino al momento della conquista romana. La datazione dell’antefissa C, dai tratti del volto che riconducono più direttamente grande scultore Fidia, è da collocare a cavallo tra V e IV sec. a.C.
Le scarse notizie relative al rinvenimento, nonché il frequente utilizzo delle medesime matrici per la produzione di antefisse destinate a differenti santuari, non ci consentono di stabilire con esattezza a quale struttura templare fossero destinati i tre esemplari, tuttavia i confronti con terrecotte simili rinvenute in località Vigna Grande rendono plausibile, per le antefisse A e B, una provenienza proprio da quest’area. Analoghi criteri inducono invece a collocare l’esemplare C nel vicino sito del Belvedere.
Il restauro è stato possibile grazie ad un progetto Art Bonus finanziato da: Basalto La Spicca / Ceprini Costruzioni. / C.I.S.E. – Costruzioni Idrauliche Stradali Edili / Compagnia del Cotone e della Seta / Famiglia Cotarella / Gruppo Biagioli / I.P.C. – Impresa Petrangeli Cesare / La Romana Farine / Mira Orvieto / Quattroluglio-Hotel Orvieto / Termopetroli / Welcare Industries.
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Nessun allegato presente.
DATA: 05 GIU 2025
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